Il RestauroIl progetto Betania Ospitale e i suoi protagonisti

Nel progetto sono molto rilevanti i lavori di restauro che sono occasione di formazione per alcuni giovani locali come tecnici di restauro.  I restauri e la formazione sono affidati alla direzione dell’arch. Osama Hamdan e del gruppo di restauratori del Mosaic Centre e sono realizzati grazie al finanziamento dell’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo). Molte sono state le aree recuperate e rese accessibili da progetto, grazie anche ai lavori di scavo archeologico realizzati in collaborazione con il prof. Ibrahim Abu Amr e i suoi studenti della Al Quds University e con la supervisione del prof. Eugenio Alliata dello Studium Biblicum Franciscanum.

L’obiettivo principale delle azioni di scavo e restauro è quello di ampliare il percorso di visita dei turisti e di formare ragazzi locali alla manutenzione del patrimonio culturale.

La collaborazione con l’università locale è uno scambio importante. Gli studenti dell’università hanno l’opportunità di migliorare le proprie capacità tecniche e possono sperimentare nel concreto le modalità di scavo e allo stesso tempo contribuiscono alla salvezza e valorizzazione del sito.

Un’altra operazione molto apprezzata dai turisti e dalla popolazione locale è stata la visita virtuale alla Tomba di Lazzaro. Alla tomba infatti si accede solo attraverso una ripida scala scavata nella roccia nel XVI secolo dai Francescani. Un kit 3D, sviluppato da un team di ragazzi palestinesi, garantisce la visita virtuale della tomba per i pellegrini e turisti con disabilità motorie ai quali è impossibile l’accesso. La gestione del supporto è stata affidata ad uno dei negozi di souvenir che gestisce l’accesso alla tomba per conto della Municipalità di Betania.