La tomba di Lazzaro
Le prime memorie di un luogo di culto sulla tomba di Lazzaro sono del IV secolo. Eusebio di Cesarea nel c. 325 scrive che a Betania si può ammirare “il luogo di Lazzaro”. Nel c. 333 il Pellegrino anonimo di Bordeaux specifica che a Betania c’è la cripta dove Lazzaro era stato sepolto. La pellegrina Egeria, che scrive negli anni 381-384, cita una chiesa dove Maria, sorella di Lazzaro, aveva incontrato Gesù. Descrive poi il Lazarium, e le liturgie e la processione che si svolgevano nel luogo della tomba coinvolgendo una moltitudine di persone, come se fosse ancora all’aperto. Nel c. 390 san Girolamo, che viveva all’epoca a Betlemme, nella traduzione del testo greco di Eusebio in latino aggiunge che “ora vi è stata costruita una chiesa”. La chiesa quindi è stata costruita verso la fine del IV secolo, nel periodo in cui furono costruiti molti edifici santi in Terra Santa, grazie al sostegno degli imperatori romani d’oriente.
La tomba originaria dovrebbe essere stata ricavata all’interno di un banco roccioso ed era composta da un vestibolo e da una camera sepolcrale. La venerazione della tomba cambiò il nome al villaggio, che divenne Lazarium, come ancora oggi ricorda il nome arabo di al-Azariya. L’accesso originario alla tomba era da est, attraverso l’atrio della prima chiesa ma questo ingresso originario oggi è murato e la tomba può essere raggiunta da un ingresso a nord, sulla strada esterna alla moschea, attraverso una ripida scalinata di 24 gradini costruita dai francescani nel XVII secolo. La scalinata termina nel vestibolo. Qui la tradizione ricorda il luogo dove Gesù chiamò Lazzaro fuori dalla tomba. Un’altra breve scala scende nella camera funeraria, grande poco più di due metri. La camera contiene tre nicchie funerarie ad arcosolio, ora per lo più nascoste dal rivestimento in pietra. Una tradizione colloca la tomba di Lazzaro a destra dell’ingresso.
Nel suo stato attuale la tomba mostra tracce di modifiche e aggiunte fatte durante il Medioevo. La scoperta di altre sepolture nell’area vicina, dimostra che la tomba di Lazzaro era situata in un’area funeraria, e quindi fuori dal villaggio.